Storia della Sardegna bizantina

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L'età bizantina nella storia sarda si fa iniziare convenzionalmente con la riconquista da parte di Giustiniano nel 534 che mise fine dopo circa ottant'anni all'età vandalica. A quella data, però, si mantenne una continuità sostanziale con la fase romana. L'invasione dei Longobardi (568), che mutò il volto dell'Italia, non toccò la Sardegna (si veda 599) anche se vi sono nell'isola tracce della loro presenza documentate dal ritrovamento di diversi oggetti, tra cui numerose monete[1][2]. L'Impero bizantino era uno Stato autocratico ed intorno alla figura dell'imperatore ruotava tutta l'amministrazione. Oltre che capo supremo dell'esercito era anche capo della Chiesa, il suo trono però non era ereditario ma elettivo per acclamazione del senato, dell'esercito e del popolo che se tradito aveva il diritto legale a ribellarsi. Molte di queste istituzioni saranno fatte proprie dai regni giudicali.


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